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venerdì 12 febbraio 2016

Le macchine dai nomi strani



Il campo della fluidodinamica computazionale non offre particolari spunti di ricerca di macchine con nomi strani. Come disciplina però può essere applicata a tantissimi settori diversi in cui compaiono i misuratori più strani possibili. Eccone alcuni esempi:


Ad esempio chi di voi a casa non ha un eliofanografo?
Strumento utilizzato nella metereologia per misurare le ore di luce durante un giorno in cui il sole è sopra la linea dell'orizzonte libero da nubi.
Etimologicamente deriva dal greco ed è un composto di elio 'Hλιος (Hḗlios)Sole' -, pháinein [ phainomenon - φαινοµενον] 'apparire' e -grafo [γράϕοςovvero  'Strumento o apparecchio che segna'
Il funzionamento prevede la bruciatura di una carta fotosensibile a cui è attribuibile la durata delle ore di sole durante il giorno.

Di più nota conoscenza è invece il catarometro...
Il nome deriva dal greco: 
'καθαρός - khataros - pulito' , metriā - misurare
E' uno strumento utilizzato per determinare la composizione di un gas (la pulizia) basandosi su misure calorimetriche.

Per concludere in tristezza vi propongo il deprimometro.
Al contrario di quanto possa sembrare dal nome, il deprimometro (che forse prende il nome proprio dal suo layout) è utilizzato per misurare il tiraggio delle canne fumarie basandosi sulla differenza di pressione tra due canne.

Etimologicamente deriva da depressio + metria (vedi prima):

depressióne s. f. [dal lat. depressio -onis, der. di deprimĕre «deprimere», part. pass. depressus]. – 1. L’atto, il fatto di deprimere, di portare cioè a un livello più basso. Chiaramente riferito alla pressione..

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